I QUADRI
Ogni essere vivente non è altro che la più unica e grande opera d’arte mai esistita al mondo. Ecco perché non importa lavorare con cose già scritte. Basta che ognuno di noi condivida un qualunque momento del giorno della propria vita, per dare inizio ad uno stato d’animo puro.
Un lavoro emozionalmente completo, che consente al gruppo di aprirsi alle novità. Questo solo dopo essere passati attraverso il primo step (il cerchio), che ha consentito al gruppo di ascoltarsi, tutelarsi e sentirsi tutti sullo stesso livello.
Un momento di ricerca reale, consapevole e spesso sufficiente, per consentire alle emozioni di entrare direttamente nel risultato del percorso teatrale, grazie alla presenza degli altri compagni, necessari per tutelare il proprio talento che a questo punto del percorso è privo di certe forme di vergogna o imbarazzo.
Una opportunità di crescita decisamente artistica, che vede come mezzo il Teatro per raggiungere lo scopo primario: l’alba della messa in evidenza del proprio
IO REALE attraverso il proprio CORPO, nello spazio, con gli altri.
Il BELLO che diventa essenziale, grazie alla messa in scena del proprio stato d’animo, passando attraverso il piacere musicale e facendosi tutela col corpo dei compagni, divenuti ormai un tutt’uno.
COS'E'
In questo secondo step, si scioglie il cerchio e il gruppo lascia una parte della sala libera dalle sedie. Posizionandosi nella seconda parte dello spazio a platea, seduti guardando la parte vuota, si da vita ad uno spazio che diventerà il campo di azione che, in un secondo momento, verrà definito “palcoscenico”.
Il lavoro parte a coppie e accompagnati dalla musica. E’ spesso utile se all’inizio siano gli insegnanti a mettersi in discussione, chiedendo ad un allievo di essere partner. Il lavoro consiste, quindi, in un esercizio a due, con una sedia al centro, accompagnati dalla musica e, molto importante, la stessa pallina/oggetto usata nel cerchio. Gli oggetti che uniscono i due primi step sono sedia e pallina/oggetto.
- La sedia per permettere alla zona di confort di essere ritrovata in caso di necessità;
- La pallina per consentire ai due partecipanti di non vivere subito la sensazione di essere troppo al centro dell’attenzione, sentendosi tutelati/coperti dalla Pallina/oggetto.
Aiutati dalla musica, il primo dei due, con la pallina, raggiunge la sedia che sarà al centro, assumerà una posizione che vedrà coinvolto tutto il corpo, vista compresa, congelandosi, come una statua. Per i compagni, che nel frattempo assisteranno ad un embrione di scena teatrale, la sedia verrà vista come una scenografia. Toccherà quindi al secondo compagno, che interpreterà ciò che ha di fronte, completando il quadro. Qualche secondo di stop, e il tutto si conclude con un applauso dei compagni, per abituarsi all’idea di un pubblico. Fatto questo, avviene lo scambio dei due ruoli. Poi, cambio coppia, con la consegna della pallina ai nuovi arrivi.
L’esercizio ha un grande valore tecnico/registico per quanto riguarda la creazione delle scene teatrali. Un grande valore emozionale accade anche se si crea (affrontato il ciclo competo con tutte le coppie), un quadro di gruppo: Entrando uno alla volta, (il primo userà la sedia) e sempre accompagnati dalla musica, fino a quando tutti si sono uniti alla scena (quadro). A questo punto del percorso, si vive una sorta di rinforzo collettivo, dove ogni persona è una storia, ogni storia una scena condivisa con tutti nello stesso momento, allo stesso livello, e nello stesso luogo. Da questo momento, lo spazio, può essere definito palcoscenico, se il percorso lo prevede.
L’evoluzione dei quadri a coppie, per permette ai partecipanti di iniziare a lavorare interamente col proprio corpo, nello spazio per la ricerca dell’IO PERSONAGGIO, avviene nella seconda fase di questo step. E’ utile riprendere il giro, con cambi di coppie (per consentire ai partecipanti di conoscersi meglio), ma togliendo la pallina/oggetto. L’assenza di questo elemento/nascondiglio, permetterà ai partecipanti di essere un po’ più allo scoperto, ma non troppo.
Successivamente, a giro completato, si riprende con un ulteriore cambio coppie, togliendo anche la sedia. Dopo aver preso posizione in uno spazio completamente vuoto, solo tutelato dalla musica, l’arrivo del compagno farà vivere la sensazione di un momento di tutela, riconoscendone il valore della sua presenza, ed il rinforzo sulla fiducia reciproca: tu che hai tutelato me, farò ora altrettanto con te.
Si può arrivare ad avere già un risultato sin dal primo incontro.