IL RISVEGLIO (la nascita)

Tutto ha valore. Ogni dettaglio è importante.

Non sempre questa fase è utile per un gruppo se non viene richiesto il percorso completo. Si tratta di un lavoro totalmente intimo, tanto da non aver bisogno dell’intervento degli altri, se non in funzione di pubblico (che a questo punto i partecipanti lo vivono come una normalità di un gruppo teatrale).

Proprio per questo, l’esercizio viene proposto quando e se, il lavoro, raggiunge un livello di intimità collettiva tale, da permettere ad ogni singolo ragazzo (non per forza tutti) di esporsi in maniera particolarmente egocentrica, ma con la consapevolezza che è per il lavoro collettivo.

In questa fase, nasce l’Io/attore/reale, di fronte ai compagni/pubblico/testimoni, della ri-nascita/risveglio, della propria storia intima e personale, raccontandola attraverso lo sviluppo nella ricerca a terra, alla verticalità.

COS'E'

Si parte scegliendo, come nel lavoro dei quadri, una posizione confortevole, ma a terra, (normalmente posizione fetale), che consenta al partecipante di sentirsi totalmente a proprio agio. La sedia è definitivamente eliminata e si cerca nello spazio vuoto una nuova zona e posizione di confort. La musica è fondamentale per accompagnare questa crescita intima.

Lentamente avviene il risveglio/rinascita, condotto da una serie di passaggi intimi e mirati, seguiti da stop necessari per l’osservazione personale del proprio corpo. Un continuo, lento e costante ascolto dei propri arti, respiri e abiti, come se tutto ciò che riguarda il corpo emergesse in quel momento, per la prima volta. Ascoltare costantemente tutto il corpo nella sua interezza, con una costante osservazione di ogni singolo punto in maniera ciclica e intima escludendo l’esterno, mentre il corpo si alza lentamente, fino ad arrivare alla posizione eretta ottenuta dall’osservazione dei sbilanciamenti, momenti di forza e difficoltà vissuti durante il raggiungimento della verticalità: Nascere non è facile. Ri-nascere è una conquista.

E’ il primo momento dove il partecipante non lavora con gli altri o per gli altri, ma esclusivamente per se stesso, donando al gruppo il primo risultato attorale:

Il vero IO, che nasce e diventa personaggio, ottenuto dall’intimità isolata del risveglio dopo il sonno, ed una lunga ricerca della propria verità condivisa col gruppo.